La domenica al Salone è nostalgia a stelle e strisce con l’evento “Western Across the Time”: auto e moto americane d’epoca e gare di tiro in sella, cavalli veri e cavalli motore, il canto della canna di una Colt e quello di un vigoroso tubo di scarico d’altri tempi.
Il prossimo 26 maggio, come già avvenuto in molte occasioni del passato, il Salone del Cavallo Americano terrà a battesimo – proprio nel grande ovale dove da poche ore sarà stato incoronato il Nrha EuroFuturity Champion – l’esordio ufficiale di una nuova competizione western: il Cowboy Shooting Speed.
Si tratta di una gara a tempo – new entry fra quelle proposte da Sef Italia – in cui oltre a superare in velocità alcune difficoltà di un percorso delimitato da boe e paletti, si devono centrare alcuni bersagli: mano mano che la categoria di gara si alza, l’area da colpire è sempre più piccola.
I bersagli sono disegnati su sagome alte un metro e novanta che rappresentano coloriti personaggi, i fuorilegge del vecchio West, e anche tutto lo sfondo dell’area di tiro e la scenografia del campo gara rappresentano divertenti paesaggi da film western. Ma al di là dell’affascinante contorno, la gara richiede vere competenze sia a cavallo sia con la Colt: sì, perché è proprio una riproduzione del mitico revolver dei cowboy, dei cacciatori di taglie e dei banditi del Vecchio West l’unica “arma” consentita in questa gara. Per essere precisi, la Colte Peacemaker del 1873.
Naturalmente non occorre essere dei collezionisti di preziose armi d’epoca per partecipare, perché il revolver non è una vera Colt ma una riproduzione fedele che funziona tramite bombolette di Co2 e spara – con una potenza limitata ma con buona precisione – pallini in plastica biodegradabile. Questo genere di armi, definite dalla legge italiana “strumenti”, in gergo tecnico si chiama Asg (Air Soft Gun), non necessita di porto d’armi ed è di libera vendita. Per chi si stesse interrogando sui protocolli di sicurezza, il regolamento della gara prevede tutto ciò che è necessario per garantire quella dei cavalli, che devono vestire particolari maschere per proteggere occhi e orecchie, degli ufficiali di gara e dei concorrenti che devono indossare specifici occhiali, ma anche del pubblico: l’area di tiro è collocata dalla parte opposta rispetto alle tribune, protetta da una delle scenografie lunga circa 35 metri e l’accesso è consentito ai soli concorrenti; inoltre, al loro arrivo sulla sede di gara tutti i cavalieri devono consegnare la Colt all’Ufficiale d’Arma, che la restituirà solo al momento della competizione. Insomma: spettacolo a mille, pericoli a zero.